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Chianti Rufina: weekend di relax e ottimo vino a pochi chilometri da Firenze
La Toscana si sa, è tutta bella, ma la zona del Chianti Rufina, dal 2022, è entrata di diritto tra le mie località preferite in Italia, non solo mie ovviamente, anche del mio fido compagno di avventure, ovvero mio marito Alessandro.
Come siamo capitati nel Chianti Rufina la prima volta?
Tornando indietro a Pasqua 2022 e premettendo che il mio precedente lavoro mi impegnava a volte a lunghe trasferte a Roma, accadde che una di queste trasferte cadesse proprio nel periodo pre-pasquale. Non volendo, dunque, farmi fare troppa strada per rientrare verso il Nord e avendo da tempo in mente di tornare in Toscana, ci siamo messi alla ricerca su Booking di un bell’agriturismo non troppo lontano da Firenze, così che io potessi raggiungerlo in treno da Roma e Alessandro raggiungere me, da Milano.
Ed è così che il destino e le ricerche su Google ci hanno fatto cliccare ‘prenota’ su Agriturismo La Fontaccia. Eh sì, parlo di destino, perché da quell’aprile 2022 siamo poi tornati tutti gli anni e La Fontaccia è diventato un luogo in cui ci sentiamo a casa e ogni anno tornare significa fare scoperte nuove su questa splendida zona della Toscana, ricca di storia, panorami suggestivi, ottimo vino e ottimo cibo.
La zona del Chianti Rufina
La zona del Rufina è la più piccola delle sottozone del Chianti, i comuni di produzione sono Dicomano, Londa, Rufina, Pelago e Pontassieve e si trovano tutti ad Est di Firenze, a circa 25/30 minuti di distanza dal capoluogo toscano, facilmente raggiungibili in auto, ma anche, volendo, in treno.
Rufina, da cui prende il nome questa varietà di Chianti, è un Comune sito sulle rive del fiume Sieve, la cui storia antichissima risale ai tempi degli Etruschi. L’abitato, per come lo conosciamo oggi, è invece risalente all’inizio della seconda metà del ‘700. Ad oggi il paese è godibile per una passeggiata diurna, in particolar modo se si vuole semplicemente perdersi tra le viuzze del centro, senza una meta precisa, cercando spot fotografici e facendo qualche acquisto nelle botteghe.
La vicinissima Pontassieve è sicuramente una delle mete della zona da considerarsi più “turistica”, anche se, a dire la verità, ci siamo stati tutti e 3 gli anni (per ora) di frequentazione della zona, senza trovare mai particolare affollamento. Pontassieve è una città medievale caratterizzata dal ponte mediceo sul fiume Sieve (da cui prende il nome), ancora oggi percorribile e ben conservato. Proprio dal ponte si possono ottenere bellissimi e suggestivi scatti fotografici. La struttura originaria della città era in realtà un Castello, Castel San’t Angelo di cui ancora oggi rimangono visibili 3 delle 4 antiche porte Porta Aretina (o Torre dell’Orologio), Porta Fiorentina e Porta Filicaia. Pontassieve fu uno snodo ferroviario e commerciale importante per tutto l’800 e buona parte del ‘900, tanto da diventare teatro di numerosi bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli effetti di questi bombardamenti sono visibili ancora oggi e si ritrovano anche nella storia di borghi e paesi vicini. Altra meta apprezzabile nei pressi è la cittadina di Londa, anch’essa di origini etrusche e attraversata dal fiume Sieve. Il centro del borgo è davvero molto piccolo e in meno di un’ora a piedi lo avrete visitato tutto. Con un po’ di fortuna (per ora a noi ancora non capitata), potrete vedere attivo il lago artificiale creato proprio a due passi dal centro storico utilizzando le acque del torrente Rincine (ad aprile 2024 il lago era ancora chiuso per manutenzione e lavori, informatevi bene con i locals prima di fare un viaggio a vuoto solo per quello, ma includete Londa nel vostro tour se amate i piccoli borghi curati e seguite, a partire dal fiume, l’itinerario proposto dai cartelli che a tappe ne raccontano la storia).
Passeggiata o trekking al Mulino di Lavacchio e dintorni
Un’altra scoperta fatta nel nostro primo anno a Rufina e diventata poi una tradizione pasquale è quella della passeggiata che da Rufina porta al Mulino di Lavacchio. Se ve la sentite si può fare tranquillamente a piedi, si tratta di circa un paio d’ore di risalita nel colle letteralmente ricoperto di vigneti. Il primo anno qui, nel 2022, ero letteralmente sconvolta dalla bellezza del paesaggio e dei colori, ancora reduci dal periodo Covid ci sembrava incredibile godere di tanta spensieratezza (e senza mascherina). Se invece camminare non è il vostro forte potrete raggiungere il vecchio Mulino anche in 10 minuti di auto da Rufina. Qui il consiglio è di rifocillarvi alla Bottega del Mulino by Lavacchio, incredibile luogo di ristoro (aperto anche il giorno di Pasqua), in cui gustare prodotti tipici del territorio (tagliere per due con selezione di salumi e formaggi e schiacciata ad accompagnare il tutto) e poi proseguire la passeggiata seguendo uno dei numerosi sentieri che da qui partono e sono adatti anche a camminatori non esperti. Se invece volete proseguire in auto il consiglio è di spingervi fino al borgo di Santa Brigida con la sua Chiesa e il Santuario della Madonna del Sasso, risalente alla fine del 1400.
Visita alle cantine nella zona di Pontassieve
Già che ci si trova in una zona di cotanta importanza per la produzione del vino, vogliamo non visitare delle Cantine? Direi impossibile! Nei nostri ormai 3 anni di soggiorni abbiamo visitato due luoghi molto diversi tra loro, ma non per questo uno ci è piaciuto meno dell’altro, hanno semplicemente dei concept molto differenti.
Castello del Trebbio, azienda vitivinicola e agricola oltre che agriturismo e ristorante. Nel 2022 quando abbiamo visitato il Castello e partecipato a tour e degustazione, Alessandro mi aveva fatto da pochissimo la proposta di matrimonio e io ho letteralmente fantasticato tutto il tempo di potermi sposare in luogo del genere, circondata dalla magia dei paesaggi toscani e offrendo a tutti quel buon vino. Chiunque vi guiderà nel tour saprà spiegarvi al meglio la storia di questa affascinante tenuta e accompagnarvi nella scoperta dei sapori e dei giusti abbinamenti.
Nel 2024, invece, abbiamo avuto la possibilità di una visita e degustazione molto familiare presso il Podere Il Balzo, qui letteralmente entri a casa di Paolo Ponticelli, viticoltore e taglialegna, ideatore e anima di questo vino davvero eccezionale che abbiamo avuto la fortuna di conoscere grazie ai nostri ospiti speciali (di cui vi parlerò tra poco) e di cui ogni anno facciamo ampio rifornimento di bottiglie per sopravvivere agli inverni grigi della pronvicia milanese in cui viviamo.
Dove dormire e mangiare a Rufina
Qualche consiglio eno gastronomico ve l’ho già dato in questo post, se di giorno sarete fondamentalmente in giro e potrete fermarvi dove l’istinto richiama (tendenzialmente in Toscana si cade sempre in piedi da questo punto di vista), la sera e la notte richiedono un ristoro di tutto rispetto. Se ricordate l’incipit di questo post la nostra storia d’amore con la zona nasce dalla scelta casuale di un Agriturismo su Booking. La Fontaccia.
Samuele ed Elisabetta hanno fatto di questa storica tenuta di famiglia un agriturismo che vi accoglie in un abbraccio e non vi vorrebbe più lasciare andare. La cura dei dettagli di ogni stanza e ogni parte comune, la gentilezza di entrambi, il fantastico cibo che Elisabetta prepara per tutti a cena, lo assicuro, rimettono al mondo e fanno soprattutto nuovamente credere nel concetto di ospitalità. Samuele sa intrattenervi per ore riguardo la storia di Rufina e dintorni, ma non solo: saprà consigliarvi itinerari a piedi, in auto, adatti ai bimbi e non. Nella cornice silenziosa e magnifica della natura, con il solo canto del gallo al mattino, alloggiare alla Fontaccia significa non aver bisogno di nulla più dopo il tramonto, perché non avrete assolutamente voglia di cercare un rifugio alternativo. C’è già un po’ di gelosia nello scriverlo, perché più persone lo scopriranno, più magari sarà difficile trovare ogni anno il nostro posticino, ma è anche cosa buona e giusta, perché nessuno più di Samuele ed Elisabetta, si merita pubblicità positiva.
Non ripartite senza aver fatto un buono shopping di prodotti tipici del luogo e soprattutto senza un’ampia scorta dell’ottimo olio che da qualche anno i ragazzi producono e imbottigliano: must have in cucina, a cotto o a crudo che sia!