3 giorni a Stoccolma: itinerario, budget e consigli

3 giorni a Stoccolma sono assolutamente una buona idea per andare alla scoperta di una delle capitali del Nord più ricca di storia e tradizioni, ci sono però alcune cose che è meglio sapere prima di partire (e magari anche organizzare in anticipo), io stessa le ho scoperte sul posto e mi sarebbero state utili come informazioni preventive.

Il primo aspetto di cui tenere conto è che Stoccolma è una citta particolarmente costosa, come molte città del Nord d’altra parte (Copenaghen, Oslo…), dunque se avete trovato una buona offerta di volo e hotel, tenete comunque presente che per spostamenti, visite e cibo ci sarà da investire, più o meno a seconda dei vostri gusti e magari anche della stagione (più farà freddo, più cercherete attività al chiuso, come i musei, che hanno dei costi importanti).

Cosa vedere in 3 giorni a Stoccolma

Il vostro tour non potrà che iniziare dal centro storico della città. Noi alloggiavamo fuori dal centro storico, comunque facilmente raggiungibile a piedi o con la metropolitana (nello specifico abbiamo alloggiato al Best Western Kom Hotel Stockholm – Doebelnsgatan 17, Stockholm, 11140 Suecia, Hotel che mi sentirei di consigliarvi in generale perché si trova in una buona posizione a circa 10 minuti a piedi dalla stazione in cui si arriva con il trenino Arlanda Express dall’aerporto. Se volete prenotarlo scegliete l’opzione senza colazione che non è entusiasmante e si può sicuramente fare più buona in un bar nei pressi). Nonostante il freddo pungente dei primi di marzo, abbiamo deciso che il miglior modo per riscaldarsi fosse quello di camminare e dunque in circa una trentina di minuti a piedi abbiamo raggiunto il Palazzo Reale in tempo per il Cambio della Guardia. Suggestivo da osservare (anche se non dovete aspettarvi una scenografia al pari di quella londinese). Il Cambio della Guardia avviene ogni giorno alle 12.15, solo la domenica alle 13.15, e trovo che sia un ottimo modo per approcciare la città e poi immergersi subito dopo nei vicoli del centro storico, il cosiddetto Gamla Stan, famoso per le casette colorate a graticcio e l’atmosfera vagamente boehemien che vi si respira. Negozietti, ristoranti e botteghe si alternano ad edfici di pregio storico e in una passeggiata ricca di scorci suggestivi sarete in un attimo al porto. Da qui partono numerose gite in barca che possono, se vi piace l’idea, portarvi a scoprire il territorio diffuso della città (composta da 14 isole), noi però preferiamo camminare il più possibile, anche attraversando i ponti a piedi sfidando il vento, solo così si capita in angoli inaspettati della città dando compimento alla magia del “viaggio”.

Dal porto il primo giorno ci siamo recati verso il quartiere di Södermalm, uno dei più caratteristici della città. Scrivo questo articolo a settembre 2024 e il mio viaggio a Stoccolma risale a marzo 2024, dunque, essendo passati alcuni mesi, presumo che i lavori di rifacimento strade e ponte siano ad uno stato più avanzato. In ogni caso, visto che numerosi locali ci hanno confermato ci vorrà ancora parecchio tempo prima di vederli conclusi del tutto, sappiate che nulla di ciò che vi dice Google Maps di fare è attendibile. Molte strade e stradine sono chiuse, così come i ponti e le scale per salire dal porto verso la parte alta del quartiere, dunque seguite le indicazioni dei cartelli e chiedete informazioni ai local (parlano tutti molto bene inglese). Södermalm è un quartiere ricco di storia, le case sembrano rubate dalla campagna nordica così come te la immagini, colori diversi su porte e facciate, finestre in ferro battuto, gnomi decorativi e giardinetti ordinati. Negozi di quartiere e ristoranti si alternano a numerosi shop thrift e vintage, per cui da queste parti hanno una vera cultura (ed ecco perché ogni volta che vado in una città nordica vorrei trasferirmici). Attraversate con calma il parco che ospita la Chiesa di Santa Caterina e se è l’orario giusto fermatevi a a mangiare da Meatballs for the People, celeberrimo locale per le polpettine locali (sì, quelle dell’Ikea per intenderci, ma non certo surgelate). Preparevi a dar mano al portafoglio perché per una birra a testa, un piatto degustazione di polpette con purea di patate e un’acqua, abbiamo speso circa 50€ a testa. Ne vale la pena? Considerando i prezzi medi della città e se volete provare qualcosa di tipico, direi di sì!

Scendendo dalla parte alta del quartiere di nuovo a livello oceano una tappa obbligatoria è quella al Museo Fotografiska (ingresso circa 21€ a persona). Il Museo è affacciato sul mare e ha una terrazza all’ultimo piano con bar da cui solo la vista vale la pena, ma, al di là di questo, la collezione fotografica, la modalità espositiva e la grande attenzione alle attività interattive, lo rendono un museo interessante anche per i non appassionati del settore (come mio marito per esempio) e allo stesso modo un tempio per gli appassionati (come la sottoscritta). A seconda di tempo a disposizione e interesse direi che almeno un paio d’ore all’interno sono necessarie (ma è possibile trascorrerci anche molto più tempo, se si vuole fare con calma).

Dopo una cena scarsamente degna di nota (ecco perchè non vi consiglierò il posto) e un sonno ristoratore, il secondo giorno si apre nuovamente con camminata verso il porto, direzione isola Djurgården e, in particolare, Museo Vasa (circa 22€ a persona). Uno dei più particolari in cui sia mai stata, e anche questa volta, mi tocca dire che val bene una visita per i non appassionati del settore imbarcazioni (come la sottoscritta), non fosse altro per gli aspetti storico-culturali ben raccontati nel museo stesso. La nave Vasa, infatti, affondò nel porto di Stoccolma nel suo viaggio inaugurale nel 1628. Si trattava di una nave gigantesca per l’epoca, un vascello di lusso, per così dire, ornato e decorato preziosamente per volere del Re. Fun fact: il capitano della nave nutriva dubbi sul fatto che la stessa fosse realmente stabile e pronta alla navigazione e fece anche fare delle prove ai marinai per questo motivo riportandone gli esiti al Re, il quale, però, non volle sentire ragioni. La nave dunque salpò e dopo neanche un 1 km di navigazione, investita lateralmente da un’onda, si rovesciò su un fianco e affondò. La sua rapidissima vita è probabilmente il motivo per cui è così ben conservata e anche gli oggetti rivenuti al suo interno lo siano, permettendo di ricostruire degli importanti spaccati di vita e abitudini dell’epoca.

L’isola Djurgården è famosa per le sue aree verdi, un grosso parco, i numerosi musei (oltre al Vasa ve ne sono molti altri e tutti vicini, noi eravamo tentati da una visita al Museo degli Abba, ma abbiamo desistito per via dei costi, oltre 20€ per la storia degli Abba ci è sembrata una follia!). Da vedere sicuramente, meteo permettendo, e se si hanno bimbi a cui far passare un po’ di tempo con attività adatte a loro, lo Skansen, ovvero un gigantesco museo all’aperto e zoo che si propone di raccontare la vita rurale nordico/scandinava prima dell’avvento della rivoluzione industriale. Ammetto in totale sincerità che noi l’abbiamo costeggiato a piedi sbirciando dentro, non è proprio il nostro genere di attività turistica, ma, e sottolineo questo ma, ne ho sentito parlare benissimo e per chi ama il genere o si sposta in famiglia, è un’ottima attrazione. Noi abbiamo preferito camminare e osservare le bellissime case e ville e perderci poi a fotografare gli splendidi palazzi di Stoccolma che si riflettono sull’acqua del porto. Sempre a piedi siamo tornati verso il centro storico della città e ci siamo diretti al Östermalms Saluhall, ovvero il mercato al coperto della città, famoso per le delizie culinarie e gli articoli alimentari in generali. La struttura è del 1880, all’interno si trova veramente di tutto (anche cibo italiano!), ma principalmente cibo tipico, pesce affumicato, dolci locali… È possibile ovviamente anche pranzare (o cenare, ma solo se volete cenare molto presto, perché alle 19 chiude), ed è quello che abbiamo fatto noi, scegliendo uno dei tanti ristorantini e un bel filetto di salmone con patate (prezzi nella media di Stoccolma, anzi, leggermente più affrontabili). Fattosi già metà pomeriggio volevamo dedicarci ad un po’ di shopping, o meglio, io mi volevo dedicare a shopping thrift, ma sono stata ampiamente delusa perché era domenica pomeriggio e tutti i negozi, compresi quelli dei grandi marchi, erano chiusi. Giustamente, direte voi. Giustamente. Ma un turista a volte non pensa che la domenica troverà tutto chiuso. Superata la delusione del momento decidiamo di tornare in Hotel per un rapido riposino e doccia e di inoltrarci poi di nuovo verso il Gamla Stan per vedere il tramonto e cercare un ristorantino tipico.

I vicoli di Gamla Stan con il favore della sera sono ancora più suggestivi e la scelta del ristorante è ricaduta ben presto su Kaffegillet, in teoria la prenotazione è obbligatoria, ma per due ci trovano comunque un posto. Il locale è una vecchia osteria, nel bel mezzo dei vicoli di Gamla Stan, vicinissimo al Palazzo Reale. La sua particolarità è il fatto che sia letteralmente ricoperto da banconote di tutti i paesi del mondo (e per quelli europei anche da ben prima dell’avvento degli euro), a testimonianza dei tanti visitatori avuti. Inoltre sono appesa foto d’epoca con personaggi più o meno noti, dediche dei clienti, cartoline e disegni/dediche dei bambini. Il menù è interamente tipico e noi ci siamo dati alle aringhe, lasciandoci guidare dal cameriere nella scelta (tutto ottimo, se vi piace l’aringa chiaramente!). Prezzo medio alto, ma sempre nella media della città. Assolutamente consigliato. Passeggiata digestiva in notturna nel centro città, devo dire immensamente suggestivo, quasi più che di giorno e rientro in Hotel rigorosamente a piedi.

Il lunedì mattina, avendo ancora mezza giornata, ci siamo potuti dedicare ai famosi acquisti mancati del giorno prima, attendendo verso le 10 l’apertura dei negozi e occupando così il tempo fino a circa l’ora di pranzo in cui ci attendeva nuovamente il trenino Arlanda Express per l’aeroporto.

Budget e consigli generali

Come premesso i paesi del Nord Europa non sono economici, dunque se volete fare un weekend low budget Stoccolma non è la meta più adatta.

Spesa media da tenere in conto in coppia: almeno 400€ complessivi tra voli e hotel, 36€ a testa per Arlanda Express (treno andata e ritorno che in 18 minuti vi porta da aeroporto al centro città e viceversa), tra i 150/200€ a testa per i pasti per 3 giorni (chiaramente se volete accontentarvi di qualche snack rapido potete spendere molto meno, in vacanze brevi come queste, camminando molto, a noi piace sederci in posti carini per riposarci anche un po’), tra i 60€ ei 100€ a persona per ingressi ai musei a alcuni spostamenti con i mezzi (metro/bus o traghetti). In generale direi di tenere conto di dover investire tra gli 800 e i 900€ a coppia per un weekend di questo tipo, senza, lo ripeto, rinunciare a pasti al caldo e seduti e senza eccedere con musei e attrazioni, ma godendosi molto la visita della città a piedi e con il naso all’insù.

Non è necessario cambiare gli Euro con le corone norvegesi perché per loro l’utilizzo della carta o del bancomat è assolutamente normale anche per cifre piccole. Come già detto tutti parlano piuttosto bene l’inglese e non è comunque inusuale trovare negli esercizi commerciali italiani e spagnoli che vivono e lavorano lì e dunque vi capiranno alla perfezione.

Prenotando visite e ingressi museali online ancora prima di partire, anche attraverso siti come Get Your Guide o Civitatis, potete tenere d’occhio eventuali promozioni (ma confrontatele sempre con i prezzi ufficiali sui siti dei musei, potrebbero essere promozioni fittizie).

Ne è valsa la pena? Sicuramente è stata una bella scoperta, ci tornerei? Non una seconda volta. Consiglio di andarci? Se vi piacciono le città nordiche e ne cercate una ricca di storia non solo moderno/contemporanea sì. Ma per la cifra da investire e dovendo scegliere verrà sempre e solo prima Copenaghen.